Finalmente è uscito il trailer di Tale of Tales, l'ultimo film di Matteo Garrone.
Su Mymovies potete vederlo a una miglior risoluzione.
Io ho lavorato al film per tre mesi realizzandone lo storyboard, quindi sono emozionatissimo, come tutti quelli che vi hanno partecipato. E domani sapremo se il film partecipa a Cannes.
Il film è l'adattamento di alcune fiabe scritte da Gianbattista Basile, personaggio incredibile, vissuto fra il 1500 e il 1600. Dopo la sua morte venne pubblicato Lo cunto de li cunti, che di fatto è la prima raccolta di fiabe (50 in tutto) pensate e scritte per intrattenere le corti. Cenerentola e La bella addormentata nel bosco fanno parte di tale raccolta.
Per fugare alcuni dubbi e rispondere ad alcune domande di amici e colleghi, scrivo qui una serie di veloci considerazioni: prontuario per capire di cosa parliamo quando parliamo di storyboard.
-La parola storyboard è soggetta oggi a moltissime interpretazioni: si usa nel marketing come nell'illustrazione per l'infanzia. Nel mondo del cinema assume la sua accezione originaria sviluppandosi poi con l'evoluzione stessa del processo di produzione.
Per prima cosa possiamo dire che lo storyboard cinematografico, contrariamente a quanto si pensa, NON è il "layout" del film.
Per fugare alcuni dubbi e rispondere ad alcune domande di amici e colleghi, scrivo qui una serie di veloci considerazioni: prontuario per capire di cosa parliamo quando parliamo di storyboard.
-La parola storyboard è soggetta oggi a moltissime interpretazioni: si usa nel marketing come nell'illustrazione per l'infanzia. Nel mondo del cinema assume la sua accezione originaria sviluppandosi poi con l'evoluzione stessa del processo di produzione.
Per prima cosa possiamo dire che lo storyboard cinematografico, contrariamente a quanto si pensa, NON è il "layout" del film.
-Difficilissimo spiegare cos'è uno storyboard in poche parole: per fortuna esistono alcuni testi sacri e chi è curioso, può approfondire. L'importante è tenere a mente che lo storyboard è uno strumento di previsualizzazione ed è uno strumento tecnico: non deve avere velleità artistiche. Nello storyboard, un disegno appena abbozzato e che chiarisce le intenzioni del regista è più utile, più efficace di una miniatura fiamminga perfettamente realizzata, ma che non interpreta quelle intenzioni.
-Lo storyboard serve innanzitutto al regista, ma ha molte altre funzioni, perché di fatto diventa una specie di diario in base al quale la produzione e ogni reparto possono dialogare.
E' il frutto del dialogo fra il regista e un disegnatore veloce, con un forte senso dell'inquadratura, che conosce le tecniche di ripresa e in generale le tecniche cinematografiche, insieme a tutti i problemi, i vincoli e i requisiti di produzione delle scene a cui si sta lavorando. Quindi lo storyboard artist non lavora mai (o non dovrebbe) per conto suo.
Per Tale of Tales, io ho lavorato insieme a Matteo Garrone, Peter Suschitzky (direttore della fotografia di tutti i film di Cronenberg e di altre pellicole, come L'Impero Colpisce Ancora) e l'aiuto-regia.
-La decisione finale su ogni inquadratura spetta al regista.
-La decisione finale su ogni inquadratura spetta al regista.
Frame con indicazioni di movimento del personaggio e della macchina da presa. |
-Lo storyboard NON è la previsualizzazione di come una scena possa essere raccontata al meglio.
-Lo storyboard è la previsualizzazione di come una scena possa essere raccontata al meglio, considerati tutti i problemi, i vincoli e i requisiti di produzione di cui sopra.
-Lo storyboard è frutto di un inarrestabile processo di ricerca e non è mai un vincolo. Un'intera scena o una pagina o un singolo frame scartati valgono tanto quanto le pagine, le scene e i frames che vengono mantenuti, perché tutti servono in egual misura a perseguire questa ricerca. Ogni schizzo è uno step di questo processo.
-Lo storyboard è la previsualizzazione di come una scena possa essere raccontata al meglio, considerati tutti i problemi, i vincoli e i requisiti di produzione di cui sopra.
-Lo storyboard è frutto di un inarrestabile processo di ricerca e non è mai un vincolo. Un'intera scena o una pagina o un singolo frame scartati valgono tanto quanto le pagine, le scene e i frames che vengono mantenuti, perché tutti servono in egual misura a perseguire questa ricerca. Ogni schizzo è uno step di questo processo.
-Quindi, a meno che una scena non richieda un massiccio intervento in CGI e la produzione di quella scena non sia strettamente legata a una ferrea "progettazione", la corrispondenza effettiva fra il girato di quella scena e lo storyboard non determina l'efficacia dello storyboard.
Detto ciò, ogni storyboard è un'esperienza a sé, legata alle infinite possibilità di sviluppo che la produzione di un film può intraprendere. Per Tale of Tales ho avuto modo di ragionare a lungo su alcune scene, realizzando dei disegni di supporto.
Detto ciò, ogni storyboard è un'esperienza a sé, legata alle infinite possibilità di sviluppo che la produzione di un film può intraprendere. Per Tale of Tales ho avuto modo di ragionare a lungo su alcune scene, realizzando dei disegni di supporto.
Mentre per altre scene ho dovuto correre come un matto, perché magari servivano urgentemente per una riunione o per il sopralluogo di una location... c'è una scena in particolare, di 147 frames, che ho dovuto realizzare in 24h. Tenete presente che mediamente uno storyboard artist produce non più di 40-50 frames al giorno.
Una delle 147 veloci inquadrature |
A ridosso dell'uscita del film potrò mostrare di più.
Matteo Garrone è un grande autore, un regista da macchina a mano, che ci racconta i suoi personaggi facendoci scoprire il mondo insieme a loro. Per questo film la necessità di storyboard era dettata da una serie di fattori: l'ambizione del progetto, il genere, gli interventi in CGI, la collaborazione con Suschitzky, il fatto che per la prima volta il regista non avrebbe fatto anche da operatore...
Il cinema italiano agonizza da più di un decennio tra le commedie e qualche thriller mal riuscito. Il fantasma di Fantaghirò tormenta segretamente tutti quelli che hanno lavorato a questo film. Ma la verità è che finalmente qualcuno ha avuto le palle di perseguire un progetto alto.
Quindi, comunque vada, non posso che tifare per Garrone e per il Cinema Italiano.